CENNI STORICI SULLA PARROCCHIA DI VILLAZZANO

PERCORSO STORICO
Curazia – Parrocchia

CHIESA DI S.BARTOLOMEO
Eretta ante annum 1183
Curazia del Duomo
 
  CHIESA  di S.STEFANO E S.BARTOLOMEO
Riedificata fra il 1801 – 1803
Benedetta nel 1801 in corso d’opera
Eletta a curazia il 24 aprile 1804
Traslazione del Santissimo il 29 aprile  1804
Consacrata nel 1845
Riconsacrata nel 1873
CHIESA S STEFANO
Benedizione 1° pietra 26 dicembre 2000
Benedizione chiesa 13 aprile 2003
Consacrazione 28 settembre 2003
 
CONSACRAZIONE  E  DEDICAZIONE
Nuova chiesa S.Stefano Protomartire
28 settembre 2003

 

CENNI STORICI SULLA PARROCCHIA DI VILLAZZANO

 

Il riconoscimento della Parrocchia ri­sale ai primi anni dello scorso secolo anno 1907, ma si hanno notizie attendibili che fin dal 1100 circa il territorio di Villazzano era curato religiosamente da sacerdoti incaricati dalla parrocchia del Duomo di cui la zona era espositura. La Chiesa disponibile per la cura d’anime era quel­la di S. Bartolameo, una delle più anti­che della zona di Trento (1180 circa).

Nel 1567 al centro del villaggio ven­ne eretta la prima chiesetta dedicata a S. Stefano Protomartire.

Primo curato di Villazzano, ivi resi­dente dal 6.7.1674, fu Giovanni Lorenzo Sinistrosio di Trento, benemerito perché fondò con mezzi personali la casa ed il beneficio per il curato.

La chiesetta, in questo periodo, fu abbattuta per cause ignote e venne poi riedificata nel 1710.

La Chiesa nel frattempo fu profanata e ribenedetta nel 1780.

Nel 1797, essendo curato Gian Bat­tista Onestinghel da Spormaggiore, fu restaurata, indi distrutta e riedificata, nel luogo attuale, dal 1801 al 1803 nella gran­dezza odierna. All’interno della chiesa, in chiave all’arcosanto, c’è la dedica “DIVIS STEPHANO ET BARTOLOMEO – MDCCCIII”. La data 1803, in mancanza di documenti precisi, è ragionevolmente da assumersi come data di conclusione della nuova chiesa. La data di inizio di edificazione 1801 sembra doversi spostare più indietro, in quanto il curato di Villazzano, su richiesta della popolazione, in data 15 gennaio 1801 viene delegato a benedire la chiesa, segno che la stessa era già in grado di ospitare i riti sacri (Cfr. Rap. 24, anno 1801, pag. 2, in A.D.T.).

Il trasferimento della sede ufficiale della curazia fu decretato “con aulico imperiale decreto” del 24 aprile 1804 e avvenne il 29 aprile 1804 con la solenne traslazione del Santissimo (vedi in appendice testo originale del primo curato don Onestinghel all’inizio del libro della registrazione dei battesimi). E mentre nella chiesa di S.Bartolomeo non c’era il fonte battesimale, nella chiesa curaziale di Villazzano viene costituito detto fonte. E questo dimostra l’importanza della nuova chiesa di Villazzano, che gode di una certa autonomia dalla parrocchia di riferimento, che resta sempre la cattedrale di Trento per tutto il secolo XIX.

Fu consacrata nel 1845, poi riconsacrata nel 1873 da S. E. Mons. Valussi. Detto curato iniziò le pratiche per la canonica attuale con S. A. R. de Riccambona Principe Vescovo di Trento.

Primo parroco di Villazzano fu don Michele Zuliani, (1907-1953), fu scelto dalla terna proposta alla Rev. Curia dalla Cont. Ma­ria Lorber Saracini. Definì l’affare cano­nica nei confronti degli amministratori comunali ; procurò a mezzo la Lega Na­zionale la costruzione della prima parte dell’Asilo, ne curò l’amministrazione e il doppio ampliamento. Nel 1914 curò la costruzione della sacrestia nuova col cor­ridoio fino al campanile.

A mezzo la Rev. Curia procurò la co­struzione della parte vecchia dell’Orato­rio. Condusse a termine le pratiche per le nuove campane, rifuse e maggiorate, dopo la prima guerra mondiale.

Internato per motivi politici, esage­ratamente esposti e ad arte camuffati, passò la grande guerra in prigionia. Tor­nò per pressante invito da parte della popolazione e fu accolto con grande festa. Fu insignito della Croce di cava­liere per motivi patriottici.

Dopo il vicariato del cooperatore Pangrazi Pierino, alla direzione della par­rocchia dal 1954 succede don  Egidio Designori.

Dal  1958  la cura d’anime di gran parte della frazione di S. Bartolomeo e della zona di Man é passata alla nuova Parrocchia creata per far fronte alla espansione della città verso sud. Però la Chiesa e il cimitero di S. Bartolameo restano in carico alla nostra Parrocchia.

Il 26 giugno dell’anno 1974 con decreto dell’Arcivescovo Alessandro Maria Gottardi la zona delimitata dal rio Salè e dall’ansa della ferrovia della Valsugana, compresa la Chiesa di S.Bartolomeo con relative adiacenze, viene smembrata dalla Parrocchia di Villazzano e unita alla Parrocchia del S.Cuore di Gesù in Trento. Parroco di Villazzano era don Vittorio Dalsass.

Nel dicembre 1979, con decreto dell’Arcivescovo Alessandro Maria Gottardi viene staccata dalla parrocchia di Villazzano la zona di San Rocco, costituendo così la nuova Parrocchia di S.Rocco. Parroco di Villazzano era don Ezio Seppi.

Nasce in questo tempo la necessità di un ampliamento dell’attuale chiesa. Con Don Vittorio Dalsass e poi don Ezio Seppi inizia un lungo e costante lavoro che con Don Carlo comincia a prendere forma e a concretizzarsi.

Il 26 dicembre 2000, finalmente, nella festa del Patrono S.Stefano protomartire, con una solenne concelebrazione, presieduta dall’Arcivescovo mons. Luigi Bressan, viene benedetta la prima pietra della nuova chiesa.

Il 13 aprile 2003, domenica delle Palme, alla presenza del Vicario generale Mons. Zadra vine benedetta la nuova chiesa a duecento anni esatti,29 aprile 1803, dalla benedizione della vecchia.

Don Carlo così commenta in una sua lettera alla comunità:

Cari amici della comunità parrocchiale di Villazzano, con dentro il cuore la duplice gioia della Pasqua e della benedizione della nostra chiesa, mi rivolgo a voi in questo tempo di Pasqua che ci spinge a guardare al Risorto per vivere con lui una vita rinnovata. Desidero anzitutto richiamare quanto il Vicario generale, mons. Zadra, diceva nell’omelia della domenica delle Palme:

“Una circostanza felice che offre alla comunità la possibilità di celebrare come famiglia unita nella propria nuova casa il mistero della propria rinascita e risurrezione. … Noi prima di tutto, resi continuamente nuovi da Cristo, vogliamo conformare la nostra vita alla Sua, essere sempre più parte viva ed attiva di questa Chiesa, di cui l’edificio è soltanto il segno. Certo, il tempio materiale risulta importante quale casa privilegiata per l’incontro di Dio con il suo popolo. Un Dio che prende casa tra le nostre case, un Dio che continuamente si dona in Cristo come parola che illumina la nostra strada, come pane di vita che dà forza per il nostro cammino. Un Dio che ci fa essere famiglia. In una parrocchia la cosa più importante, allora, non è la chiesa edificio, anche se necessaria, ma la chiesa comunità. …

Ricordiamo le splendide parole di Pietro, <<anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale. Cristo è la pietra angolare, pietra scelta, preziosa >>; è questa pietra allora che noi vogliamo costruire e rinnovare continuamente come segno e strumento di salvezza per tutti a servizio del mondo”. …

Il 28 settembre 2003 alla presenza del Vescovo mons. Luigi Bressan la chiesa di Villazzano viene Dedicata al protomartire S. Stefano.

 Per l’occasione, il Consiglio pastorale ha affidato a quattro persone – Amedeo Tarter, Claudio Camin , Giancarlo Brendolan e Renzo Giacomoni – la preparazione di un libretto che vuole essere uno strumento per “andare indietro”, alle radici del sobborgo; per i cristiani praticanti intende anche essere un testo di meditazione, a partire appunto dalla propria storia. “Fare la storia della chiesa di Villazzano – scrivono – è fare la storia di questa comunità, anche nelle sue manifestazioni civili.” Il libro fornisce cenni geografici e storici, le origini della parrocchia, dalla curazia di S. Bartolomeo, fino alle alterne vicende degli ultimi venticinque anni, con la ricerca della soluzione migliore per il nuovo edificio. Preziosa – oltre alla documentazione fotografica – la descrizione del progetto, dei materiali usati e delle scelte fatte, con attenzione alla dimensione liturgica e teologica. L’ultima parte è una memoria dei preti che hanno servito la comunità fin dal 1100, nonché di quanti – sacerdoti, religiosi e suore – questa comunità ha saputo donare alla chiesa e al mondo.

Per chi lo desidera il libro “La nostra chiesa e la sua storia” è disponibile in chiesa o in canonica. Si chiede solo un’offerta che servirà ad affrontare le spese per l’arredo della nuova chiesa.